Cosa sono gli interessi passivi del mutuo?
Gli interessi passivi, ovvero quelli applicati ad un prestito, sono di tre tipi:
- Interessi convenzionali (o negoziabili): sono gli interessi concordati fra chi contrae il mutuo e l’istituto di credito che lo eroga e il cui valore viene fissato al momento della stipula del contratto di mutuo.
- Interessi legali: sono stabiliti per legge ed il loro valore, definito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha lo scopo di coprire l’eventuale aumento dell’inflazione e conseguente perdita di valore del denaro.
- Interessi di mora: sono applicati solo nel caso in cui il debitore è in ritardo nel pagamento delle rate di restituzione. Sono stabiliti per legge e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, a cura del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Decorrono dal giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento.
Dove si vedono gli interessi passivi?
Gli interessi passivi vengono indicati sia sul contratto del mutuo, sia nel piano d’ammortamento. Nel caso di mutuo a tasso variabile, la percentuale dell’Euribor sarà stimata, in quanto potrebbe subire oscillazioni nel tempo. Una volta stipulato il mutuo, troverai gli interessi nella rendicontazione periodica. Quando vorrai portare in detrazione gli interessi passivi sulla tua dichiarazione dei redditi dovrai invece allegare la Certificazione degli interessi del mutuo, un documento in cui la banca attesta gli interessi da te effettivamente corrisposti alla banca nel periodo di riferimento. Le banche inviano questo documento per posta, oppure se disponi di home banking, potrai certamente scaricarlo nella tua area personale.
Interessi passivi e 730
Gli interessi passivi pagati sul mutuo possono essere portati in detrazione del 19% Irpef nel 730 (o nel modello Unico) fino ad un massimo di 4.000€, solo se il mutuo è stato contratto per l’acquisto (ristrutturazione o costruzione) dell’abitazione principale del contribuente o di un familiare
Chi detrae gli interessi passivi del mutuo?
La detrazione potrà essere fatta dal contribuente solo se questi è sia intestatario del mutuo, sia proprietario dell’immobile, anche nel caso in cui l’immobile sia adibito a dimora principale di un familiare. Si potranno continuare a detrarre gli interessi passivi anche qualora cambi la residenza del contribuente, purché l’immobile acquistato sia l’abitazione abituale di un familiare.
Dove si trovano gli interessi passivi?
Per portare in detrazione gli interessi passivi sulla dichiarazione dei redditi dovrai allegare la Certificazione degli interessi del mutuo, un documento in cui la banca attesta gli interessi da te effettivamente corrisposti alla banca tramite le rate di restituzione. Le banche inviano questo documento per posta, oppure se disponi di home banking, potrai certamente scaricarlo dalla tua area personale.
Detrazione interessi passivi: quali documenti servono?
Per richiedere la detrazione degli interessi deducibili tramite il modulo 730 occorre allegare i seguenti documenti, che è sempre bene avere a portata di mano nel caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate:
- Il contratto del mutuo stipulato con l’Istituto di Credito
- Il rogito
- La certificazione della banca riguardante gli interessi pagati nel corso dell'anno e la quota di capitale residuo.
- Eventuali altri documenti rilasciati dall’Istituto di Credito riguardanti oneri accessori e spese.
Quanto si può recuperare con il 730 sugli interessi?
Sul proprio 730, per i mutui ipotecari si possono portare in detrazione solo gli interessi fiscalmente detraibili, che indichiamo di seguito:
- interessi passivi
- spese
- oneri accessori.
Questi interessi possono essere dedotti se relativi ad un mutuo ipotecario per l’acquisto di una prima casa, ma anche per la sua ristrutturazione o costruzione.
Cosa si intende per “prima casa”?
- Un immobile residenziale e accatastato come non di lusso.
- Un immobile acquistato da una persona fisica (non da un’azienda, un ente o un’associazione).
- Un immobile in cui l’acquirente o un suo familiare stabilirà la propria residenza (solo in caso di trasferimento per motivi di lavoro è possibile non risiedervi).
- Che viene usato dall'acquirente o da un suo familiare come abitazione principale entro 12 mesi dall'acquisto.
Con la detrazione degli interessi passivi del mutuo si potranno recuperare il 19% degli interessi dell’anno, per un massimale di 4.000€.
Si può beneficiare della detrazione degli interessi passivi anche per la prima casa?
Sono disponibili diverse agevolazioni per l’acquisto della prima casa:
- Se si compra da un privato, l’imposta di registro per la prima casa è più bassa: 2% anziché 9%;
- Se si compra da una impresa soggetta a Iva, la prima casa usufruisce di un’aliquota ridotta (4% anziché 10%) nel caso di immobili costruiti da meno di 5 anni e dell’esenzione totale dell’Iva nel caso di immobili con più di 5 anni.
- Se l’acquisto della prima casa è finanziato con un mutuo si ha diritto a ulteriori benefici: una detrazione Irpef del 19% degli interessi passivi fino ad un massimo di 4.000 euro e un’aliquota dell’imposta sostitutiva dello 0,25% anziché del 2% sull’importo del mutuo erogato;
- Il compenso pagato all’agenzia immobiliare per l’acquisto dell’abitazione principale è detraibile, in un’unica soluzione annua, al 19%, per un massimo di 1.000 euro.
Per poter beneficiare dei vantaggi fiscali sulla prima casa è necessario che:
- l’abitazione non sia “di lusso”, ovvero non classificata al catasto come A1 (abitazione signorile), A8 (abitazione in ville) oppure A9 (castelli e palazzi con pregi artistici e storici);
- l’immobile sia nel Comune in cui chi compra ha o stabilirà (entro 18 mesi dall’acquisto della casa) la propria residenza oppure dove lavora;
- l’acquirente non sia titolare, esclusivo o in comunione con il coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su un altro immobile nel Comune dove si trova la prima casa;
- l’acquirente non sia titolare, interamente o per quote, di altro immobile su tutto il territorio nazionale, per il quale abbia già fruito delle agevolazioni, a meno che l’immobile non venga venduto entro un anno dal rogito d’acquisto della nuova casa.
- I comuni, a loro discrezione, possono applicare la detrazione della Tasi.
Se questi requisiti non sono tutti rispettati si dovranno pagare gli importi non versati, gli interessi e una sanzione del 30%.
Il consiglio di Mister Credit
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